In natura ogni elemento possiede una sua utilità.
Questa legge fondamentale è vera anche per le zanzare che, nonostante provochino fastidi e possano diventare anche molto pericolose attraverso la trasmissione di arbovirus, svolgono un ruolo ecologico importante e necessario come tutte le altre specie viventi nel loro habitat.
Ma a che cosa servono le zanzare?
Esistono da milioni di anni, se ne contano circa 3000 specie nel mondo ma, solo 200 di queste pungono gli esseri umani (ematofaghe) e a farlo sono esclusivamente le femmine che hanno bisogno di alcune proteine contenute nel nostro sangue per la produzione di uova.
Se non avessero questa forte necessità biologica, eviterebbero di ronzarci intorno, in quanto esposte al pericolo e costantemente cacciate sia dall’uomo che dai predatori naturali e svolgerebbero per tutto il loro ciclo vitale uno dei ruoli più importanti che la natura gli ha affidato: l’impollinazione.
Infatti, sia i maschi che le femmine di zanzara (fatta eccezione del pasto di sangue) si nutrono soprattutto del nettare dei fiori contribuendo alla dispersione e diffusione di pollini da una pianta all’altra (zoogamia).
Ma l’utilità delle zanzare all’interno dell’habitat non si ferma qui.
Le zanzare in ogni step del loro ciclo vitale (uova-4 stadi larvali-pupa-adulto) e quindi sia in ambiente acquatico che terrestre, sono fonte di cibo per moltissimi altri animali. Durante i loro stadio di uova e larve diventano nutrimento ambito per pesci (Gambusia affinis), rettili come tartarughe e salamandre e altri insetti; effettuata la loro ultima trasformazione in adulti, diventano cibo per uccelli (Hirundo rustica), gechi (Tarentula mauritanica) e pipistrelli (Pipistrellus kuhlii). Questo rende le zanzare un importante anello che, insieme alle altre specie che compongono il suo habitat, crea un perfetto e delicato equilibrio tipico di ogni catena trofica.
Cosa succederebbe se togliessimo le zanzare in tutto il mondo?
Sicuramente molti animali non sarebbero affatto felici, ad esempio nella tundra artica, le zanzare rappresentano l’unica fonte di sostentamento per numerose specie di uccelli e ci sarebbero ripercussioni anche su molte coltivazioni ad esempio le piante di cioccolato, per lo più impollinate da specifiche specie di zanzare.
Di fronte ai mille scenari proposti ed ipotizzati da numerosi scienziati riguardo l’estinzione forzata della zanzara, è ormai chiaro che le conseguenze non sarebbero di certo incoraggianti provocando ripercussioni incerte ed incalcolabili sulle catene alimentari dell’intero pianeta.
Nonostante lo sterminio almeno delle specie ematofaghe risolverebbe in parte o del tutto il delicato problema della trasmissione di malattie pericolose all’uomo come la malaria, la febbre gialla, lo zika, la dengue e la chikungunya, permangono numerose perplessità circa la sua sostenibilità ambientale. Se è vero che gli insetti estinti verrebbero probabilmente rimpiazzati in breve tempo da altri insetti, non è scontato che i loro sostituti non alterino in alcun modo le catene alimentari delle varie zone del mondo e non portino nuovi problemi e nuove malattie.